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29/02/2016
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PEDRAZZA E ZANUSSI: «VOCI» DI CONFINE PER CANCELLARE OGNI CONFINE

A Palazzo Trentini l’arte come occasione di dialogo e confronto dalle Alpi alla Carnia – La mostra sarà nel dicembre prossimo a Trieste



Viviamo tempi storici inquietanti e difficili in cui il confine è tornato a significare barriera e limite, ha osservato Bruno Dorigatti, introducendo le motivazioni che hanno spinto la Presidenza del Consiglio provinciale ad ospitare la mostra «Dalle Alpi alla Carnia. Arte di confine», inaugurata oggi a Palazzo Trentini in collaborazione con Film Work. 
«Questo lavoro – ha aggiunto il Presidente – vuole offrire un’inedita riflessione sull’arte e sulla cultura quali vie incruente per trovare nuove ragioni di convivenza e di progresso.»
Ma c’è di più, «perché l’idea del confine come occasione di dialogo e di confronto riassume in sé la storia stessa del Trentino e la sua secolare funzione di ponte tra il nord e sud d’Europa.»
 
Ed a testimonianza di ciò, accanto a Dorigatti è intervenuto il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Franco Iacop, per ribadire che «ogni confine ha senso solo se viene superato» e annunciare che la mostra inaugurata oggi a Trento sarà il dicembre prossimo a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, «a riaffermare il valore assoluto della libera circolazione di idee, di persone, di culture, quale traccia di un ideale percorso dalle Alpi alla Carnia».
Un ritratto della figura di Rheo Martin Pedrazza è affidata a Luca Dalbosco di Film Work, mentre è il professor Dino Durigatto a tracciare un profilo di Zanussi, suo fraterno amico.
 
Citando lo stesso Pedrazza, Dalbosco parla del «dialogo continuo tra conscio e inconscio, tra conoscenza e sensazione, tra tema e forma…» e di come l’arte del pittore cimbro sia profondamente centrata «sull’uomo» in un viaggio spirituale delicato e drammatico che accompagna tutta la sua esistenza, caratterizzata da un «tratto etico» che informa il suo fare e il suo agire.
Profonda umanità che ritroviamo anche in Zanussi: l’amico Durigatti descrive la sua arte partendo dalle stanze, ovvero dai luoghi dove il pittore dipinge, luoghi costantemente aperti all’incontro e all’inclusione, che sono cifre fondamentali del suo essere uomo e artista, ingredienti irrinunciabili di tutto il suo operare, come ebbe a dire Gillo Dorfles che lo definì «costruttore di mondi» e le sue opere «cosmo-gonie».
 
Pedrazza e Zanussi: il limite è un «filo di seta» capace di intessere esperienze originali e inedite.

Rheo Martin Pedrazza, nato a Luserna, optante con la famiglia nel 1942. Toni Zanussi, nato a Qualso in una zona di periferia, all’estremo confine orientale dell’Italia. Due artisti accomunati da sensibilità e vicende, culture ed esperienze che hanno interpretato l’idea del confine come risorsa, riscoprendo nel valore della contaminazione, vie di crescita e arricchimento spirituale e artistico.
Il percorso artistico e di vita di Pedrazza e Zanussi insegna di come la frontiera possa diventare risorsa, fonte di arricchimento interiore ed occasione per costruire ponti e per cancellare il senso stesso del limite. 
Di come il limite possa essere un “filo di seta” capace di nutrirsi proficuamente delle diversità per intessere esperienze originali ed inedite. La fusione di culture e mondi diversi dà vita, nelle loro opere, pur così distanti non solo geograficamente, a produzioni artistiche originali e mai banali, a testimonianza di quante e quali suggestioni possano derivare dalla frontiera vissuta come luogo dell’incontro anziché dello scontro.
Non si tratta di un viaggio comune, ma indubbiamente Pedrazza e Zanussi hanno compiuto nella sperimentazione del confine, due percorsi paralleli. A scavalco tra latinità e germanicità da un lato e latinità e mondo slavo dall’altro. 
Figlio dell’isola linguistica cimbra, optante nel 1942, Pedrazza ha vissuto il dramma del distacco dalla propria terra; abitante della periferia friulana, anch’essa terra di lingue minoritarie, Zanussi ne incarna tutt’ora ricchezze e contraddizioni.
 
Negli spazi espositivi di Palazzo Trentini in via Manci 27 a Trento fino al 19 marzo prossimo. Escluse domeniche e festivi.


http://www.ladigetto.it/permalink/51823.html

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